Editing e correzione di bozze: che cosa sono?

editing e correzione bozze

SOMMARIO

Abbiamo già visto (QUI) che tra gli scrittori esordienti non sempre c’è la consapevolezza che un buon libro, per essere tale, prima della pubblicazione dovrebbe essere letto da un editor professionista.

Molte persone, inoltre, identificano l’editing con la correzione di bozze perché nessuno ha mai spiegato loro la differenza.

Cerchiamo, allora, di fare un po’ di chiarezza.

Il correttore o la correttrice di bozze è quella figura professionale che legge un testo e individua i refusi, gli errori ortografici, toglie i doppi spazi, mette le maiuscole quando servono e toglie quelle che invece non ci vogliono, usa le giuste abbreviazioni e va a caccia delle d eufoniche, che ormai non si usano più se non in casi ben determinati.

E poi uniforma apici, accenti, virgolette, trattini, elimina gli spazi superflui (come quelli prima delle virgole e dei punti). Uniforma anche la punteggiatura intorno alle virgolette.

Se è presente la bibliografia, viene controllato che tutte le citazioni nel testo abbiano un riscontro in bibliografia e viceversa. Viene anche verificata su internet la correttezza dei dati bibliografici riportati.

Se poi il libro deve essere scritto rispettando determinate norme editoriali, ecco che chi corregge le bozze sa come applicarle, in modo che il risultato sia proprio quello richiesto dalla casa editrice.

Insomma, un gran lavoro che richiede molta attenzione e una buona dose di pignoleria, oltre a competenze tecniche.

E l’editing, invece?

L’editor legge più volte e con attenzione il testo, fornisce osservazioni e commenti riguardanti i punti di forza e di debolezza del libro, analizza la trama, i personaggi, l’arco temporale della storia, il tempo e il ritmo della narrazione, il punto di vista e il narratore scelto, l’efficacia dei dialoghi e dello stile, eventuale mancanza di originalità, efficacia dell’incipit, eccesso di spiegazioni, credibilità di quanto narrato, coerenza del mondo narrativo creato e aderenza dei personaggi a tale mondo, suddivisione in capitoli.

Nel caso di libri per bambini viene valutata anche la coerenza tra quanto narrato (e il linguaggio usato) e la fascia d’età del potenziale lettore.

Quanto appena elencato è il cosiddetto macro editing o content editing.

Ma non è finita qui, perché c’è anche il micro editing o copyediting, che invece ha a che fare con il lessico e la semantica, la sintassi e la morfosintassi, l’ortografia e la grammatica in generale, i cliché, le metafore, i neologismi e i termini stranieri, ma anche incongruenze, anacronismi, ripetizioni, lunghezza delle frasi, punteggiatura.

Con l’editing il libro viene analizzato in tutti i suoi aspetti.

Ma l’editor, quindi, modifica quello che l’autore ha scritto?

No, l’editor non modifica nemmeno una virgola, quello che fa è dare dei suggerimenti, poi è sempre l’autore o l’autrice ad avere l’ultima parola.

E lo scrittore deve fare tutto quello che l’editor gli dice?

Naturalmente no, l’editor fornisce dei suggerimenti perché autore o autrice abbia un altro punto di vista, per stimolare una riflessione e tirare fuori il meglio da un testo. Qualche volta lo scrittore è d’accordo con l’editor e accoglie interamente il suo suggerimento, a volte è in disaccordo e lo ignora, molte volte riflette e trova una soluzione personale alla questione sollevata dall’editor ed è in questo caso che, di solito, si hanno i miglioramenti più significativi.

All’editor non interessa avere ragione, vuole che il testo finale sia il migliore possibile, rispettando l’idea originale dell’autore, la sua sensibilità e il suo stile.

Ma l’autore deve aver fatto dei corsi di scrittura per capire le indicazioni dell’editor?

Certo che no, l’editor commenta in modo semplice e immediato, oltre a fornire delle indicazioni direttamente sul testo e poi è a disposizione per parlarne e anche per spiegare quello che può risultare poco chiaro.

L’editor non è un giudice che con la penna rossa traccia segni sulle parole per mostrare gli errori di chi scrive. L’editor non scrive al posto dell’autore.

È più un compagno o una compagna di viaggio, con cui si percorre un tratto di strada cercando di arrivare alla stessa meta: il libro finito e pronto per essere letto.

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