Autopubblicare un libro: come funziona

Autopubblicare un libro

Autopubblicare un libro spesso viene considerata la scelta di riserva quando non si sono ricevute risposte positive dalle case editrici a cui ci siamo rivolti, una sorta di ultima spiaggia, l’alternativa poco esaltante al riporre il manoscritto nel cassetto e, con lui, i nostri sogni di essere letti.

Questo poteva essere vero qualche anno fa, adesso il self-publishing è un mondo in espansione che può dare grandi possibilità ad autrici e autori emergenti, vi si possono trovare anche libri di qualità e non solo i testi che le case editrici non hanno voluto.

Autopubblicare un libro può essere una scelta consapevole dovuta a molti fattori, ma perché funzioni è necessario sapere come si fa e quali accorgimenti è bene avere.

Parliamone insieme.

Cos’è l’autopubblicazione

Partiamo innanzitutto dal dire che cos’è l’autopubblicazione.

Nota anche come self publishing, è la pubblicazione di un libro da parte dell’autrice o dell’autore senza passare da una casa editrice, assumendo quindi il ruolo di editore del proprio testo e gestendolo in autonomia.

Questo significa che tu, autrice o autore, dopo aver finito di scrivere il tuo manoscritto, ti prendi la responsabilità di occuparti di tutte quelle fasi che tradizionalmente sono appannaggio della casa editrice. Per farlo, puoi avvalerti dell’aiuto di professionisti (come editor di libri e grafici) che selezioni liberamente, senza vincoli, mantenendo il totale controllo in ogni fase della pubblicazione.

Si ha quindi totale libertà, non si subiscono imposizioni esterne e il guadagno sulla vendita della singola copia è maggiore, ma c’è da fare un investimento iniziale in termini di costi e di impegno personale.

Conviene? Dipende dal singolo caso, ma di sicuro è una strada che vale la pena esplorare.

Vediamo da dove si parte.

Come iniziare con l’autopubblicazione

Per autopubblicarsi, se si aspira a raggiungere molti potenziali lettori, è necessario essere gli imprenditori di sé stessi e della propria opera, per cui è importante avere le idee chiare e pianificare.

Determinare il genere a cui appartiene il libro

Sembra una banalità, ma è bene chiarire questo punto.

A volte, presi dalla foga creativa, iniziamo a scrivere un libro senza sapere bene dove la nostra ispirazione ci condurrà. Naturalmente, è lecito sognare e lasciarsi catturare dalla bellezza delle creatività. Tuttavia, prima che l’opera sia finita, dovremo aver chiari almeno questi tre punti:

  • a quale genere appartiene il libro;
  • chi sono i nostri potenziali lettori;
  • quali opere famose sono dello stesso genere del nostro libro.

Le risposte a queste domande hanno a che fare sia con gli aspetti narrativi, ossia il modo in cui scriviamo il libro, sia con tutto quello che gli ruota intorno, cioè il mondo dentro il quale andrà a muoversi, la sua promozione e pubblicità. Concentriamoci su questo secondo aspetto.

Che sia un giallo, un romance, un fantasy, un’autobiografia o altro, ci sono dei mondi di riferimento che ruotano attorno a ciascun genere e dobbiamo esplorarli prima di entrarne a far parte. Perché è bello essere degli outsider, sfidare le regole e correre per la propria strada, però non è detto che questo atteggiamento sia efficace in termini di vendite.

Individuiamo delle opere che hanno avuto molto successo e che sono in qualche modo affini alla nostra, studiamo come il suo autore o la sua autrice hanno esordito, quali case editrici li hanno pubblicati, osserviamo bene le copertine dei libri e la loro impaginazione, scandagliamo i social, vediamo a quali fiere sono presenti, partecipiamo alle presentazioni e informiamoci su chi sono i loro lettori.

Questi lettori potrebbero diventare anche i nostri, ed è bene sapere che età hanno in media, cosa amano, quali contenuti social interessano loro.

Ma non limitiamoci solo a osservare, i social ci possono aiutare molto anche a farci conoscere come autori e autrici.

Iniziare a farsi conoscere nel mondo editoriale

Teniamo presente fin da subito che potenziali lettori e lettrici compreranno il nostro libro solo se sapranno che… esiste!

Anche se abbiamo terminato il più bel manoscritto del mondo, se gli utenti finali non sono a conoscenza della sua esistenza non potranno acquistarlo e leggerlo.

Scegliendo l’autopubblicazione non finiremo in automatico sugli scaffali delle librerie di ogni città, cosa che peraltro non è garantita nemmeno se ci si rivolge alle case editrici, soprattutto se queste sono molto piccole o non investono abbastanza nelle opere, in particolare in quelle degli esordienti.

Perciò, mentre stiamo ancora ultimando la scrittura del libro, se abbiamo deciso di autopubblicarlo cominciamo già a creare un pubblico di potenziali lettori.

Come? Attraverso i social.

Se non lo abbiamo già, creiamo ad esempio un account Instagram o TikTok (o altro, dipende anche da quanta familiarità abbiamo con questi strumenti), iniziamo a seguire persone che hanno a che fare con il mondo editoriale, individuiamo blogger o booktoker che recensiscono libri del genere a cui appartiene il nostro.

Insomma, impariamo come funziona questo mondo in modo da esserne già parte nel momento in cui anche noi entreremo ufficialmente in scena.

E non basta creare dei profili social, vanno anche curati, si devono pubblicare contenuti, cercare di interagire con persone che hanno i nostri interessi letterari, farsi notare e generare un po’ di hype intorno al nostro libro, senza esagerare.

Poiché serve tempo per costruire una buona base di follower è bene iniziare il prima possibile.

Ma è obbligatorio essere attivi sui social per autopubblicarsi? Ovviamente no, ma aiuta molto. E, tra parentesi, avere un buon numero di follower aiuta anche se si è esordienti e si invia il proprio manoscritto a una casa editrice.

Scegliere la piattaforma di distribuzione del libro

Amazon KDP, Youcanprint, Kobo Writing Life, Lulu o altre: quale scegliere?

Per individuare la piattaforma che si occuperà della distribuzione del libro occorre innanzitutto scegliere se vogliamo pubblicare solo in digitale (e-book) o anche in formato cartaceo.

Alcune piattaforme per il self-publishing, infatti, consentono solo la pubblicazione digitale, quindi in e-book, mentre altre permettono anche il cosiddetto print-on-demand, ossia la stampa delle copie cartacee su richiesta, nel momento in cui qualcuno le acquista. Questa stampa è veloce e, a seconda delle opzioni che scegliamo in fase di caricamento del manoscritto, anche di buona qualità.

Quando si opta per l’autopubblicazione, quindi, è importante informarsi su quale piattaforma è più adatta per noi e i nostri progetti.

Anche se molti lettori e lettrici preferiscono le copie cartacee, teniamo presente che, una volta preparato il libro per la stampa, conviene pubblicare anche in formato digitale. L’e-book, infatti, si può vendere a prezzi più bassi, e consente di avere percentuali di guadagno più alte del cartaceo perché non si devono sostenere i costi di stampa.

Una nota a margine: ricordiamoci che Amazon KDP, così come gli altri, non è il nostro editore, perché noi stiamo autopubblicando, ma è il nostro distributore, ossia lo strumento che permette al libro di essere esposto nelle vetrine digitali di tutto il mondo e che lo fa arrivare – via web nel caso dell’e-book, tramite corriere o posta nel caso del cartaceo – ai lettori.

Se si opta per la versione cartacea, Amazon KDP e le altre piattaforme che la consentono, si occupano anche della stampa, prima della distribuzione.

Editing e revisione

Una delle esperienze più brutte per un lettore è avere tra le mani un libro con una trama sconclusionata o personaggi senza spessore, oppure una sintassi traballante e tanti refusi.

E, senza una revisione da parte di un editor, è probabile che si verifichi qualcuno di questi problemi.

Abbiamo già parlato approfonditamente del perché è importante fare l’editing di un libro, per cui qui ci limitiamo a sottolineare che, a differenza di quanto accade con le case editrici, se ci si autopubblica abbiamo il completo controllo nella fase di revisione. Nessuno ci imporrà niente e abbiamo la possibilità di scegliere una professionista freelance che si occupi dell’editing.

Però devo pagare di tasca mia, si potrebbe obiettare.

È vero, ma se si è esordienti anche prima di inviare un testo a una casa editrice o a un’agenzia letteraria è opportuno sottoporlo a un editing professionale, per cui è una spesa che, se si punta a essere pubblicati, va sostenuta comunque, almeno una volta.

Se vuoi avere una prova gratuita di editing su qualche pagina del tuo manoscritto e sapere come lavoro, contattami premendo il bottone qui sotto.

autopubblicare un libro

Sinossi e paratesto

Prima di procedere con l’autopubblicazione del libro dobbiamo preparare anche gli altri elementi testuali che accompagnano il manoscritto.

Paratesto

Si tratta degli elementi “aggiuntivi” al testo; alcuni, come colophon e quarta di copertina, sono sempre presenti, altri dipende dalla tipologia di libro:

  • prefazione: testo introduttivo, spesso scritto da una persona diversa dall’autore o autrice, che fornisce informazioni aggiuntive sul libro;
  • introduzione: breve testo in cui l’autore o autrice introduce al lettore la sua opera;
  • postfazione: analoga alla prefazione ma è posta alla fine del libro e può contenere delle riflessioni sull’opera;
  • nota dell’autore/autrice: un breve messaggio in cui chi ha scritto il libro comunica qualcosa ai suoi lettori relativamente al processo di scrittura o dettagli sull’opera;
  • indice: l’elenco dei capitoli con le relative pagine;
  • colophon: le informazioni tecniche sul libro, come il nome dell’editore, luogo e anno di stampa, codice ISBN, e altro;
  • quarta di copertina o risvolto: è il retro della copertina o la sovraccoperta, su cui sono riportate informazioni su autore o autrice e una descrizione accattivante del contenuto del libro; può contenere anche una citazione presa dal libro o commenti e brevi recensioni.

Sinossi

La sinossi di solito “accompagna” il testo ma a differenza dei vari elementi che costituiscono il paratesto non viene stampata direttamente sul libro.

Si tratta di un breve testo che descrive l’opera letteraria e ne offre una panoramica al lettore che così sa cosa aspettarsi dalla lettura del libro, evitando però gli spoiler. È quella descrizione che, quando cerchiamo un libro su Amazon, compare in mezzo alla pagina accanto all’immagine della copertina.

La sinossi è richiesta anche dalle case editrici per farsi un’idea e sapere se il manoscritto che hanno ricevuto può rientrare tra le loro pubblicazioni. In questo caso, quando accompagna l’invio alle case editrici, può essere un po’ più lunga e soprattutto deve contenere tutti gli elementi del libro, finale compreso.

Impaginazione e design della copertina

Il libro, dopo che è stato scritto e sottoposto all’editing, deve essere impaginato e preparato per la stampa.

Per scegliere il formato del libro è bene tenere presente se la piattaforma sulla quale andiamo ad autopubblicare ha dei vincoli riguardo alle misure o al numero di pagine.

Per scegliere il font, l’interlinea e tutti gli elementi grafici che possiamo inserire è bene sfogliare i libri che abbiamo nella nostra libreria e prendere spunto da quelli che ci piacciono di più.

Se non siamo in grado di impaginare da soli o se ci sono molte immagini, tabelle o altri elementi che rendono difficoltoso il lavoro, è bene rivolgersi a un professionista.

Questo è ancora più importante quando si va a realizzare la copertina. Un grafico esperto, infatti, non solo creerà immagini accattivanti e appropriate al contenuto, ma farà anche uno studio dei possibili competitor ed elaborerà un prodotto che si vada a posizionare a fianco degli altri del medesimo settore. Una buona copertina non garantisce che il libro venga acquistato, ma una brutta copertina può garantire che sia ignorato.

ISBN e diritti d’autore

Parliamo brevemente anche di questi due aspetti, che sono tutt’altro che marginali.

Come ottenere un codice ISBN

Il codice ISBN (International Standard Book Number) è un identificatore che viene assegnato a un libro o a un altro tipo di pubblicazione ed è composto da 13 cifre. Si tratta di un codice che permette di identificare in modo univoco un libro, in qualunque contesto.

In Italia non è obbligatorio, ma è fortemente raccomandato.

Per la vendita sulle piattaforme come Amazon KDP, generalmente il codice ISBN viene fornito gratuitamente dalla piattaforma stessa. Ma se si vuole vendere il libro in autonomia, ad esempio facendolo stampare da una tipografia o accordandosi con le librerie locali, si può acquistarlo in modo piuttosto semplice sul sito ufficiale, come richiedenti occasionali.

I diritti d’autore

Uno dei vantaggi dell’autopubblicazione è che non si devono cedere i diritti d’autore, mantenendo quindi il totale controllo della propria opera.

Ciò consente all’autore di prendere decisioni autonome riguardanti l’utilizzo e la distribuzione del proprio lavoro, senza dover condividere i profitti.

L’autore o autrice ha quindi la possibilità di sfruttare al massimo il potenziale del proprio libro e di avere una maggiore flessibilità nell’esplorare diverse opportunità di pubblicazione e marketing.

Il self-publishing al Salone del Libro di Torino

Nel 2024, come nei due anni precedenti, il Salone Internazionale del Libro di Torino, alla sua XXXIV edizione, ospita uno spazio per autori e autrici self. Per partecipare c’è una selezione che tiene in considerazione la qualità della copertina, dell’impaginazione, dell’editing, della correzione di bozze e della scrittura.

Il libro deve quindi essere ben scritto ma anche ben editato, impaginato e con una copertina professionale. E proprio dell’importanza di questi requisiti abbiamo parlato finora.

Qui ci sono le informazioni ufficiali per partecipare (al momento le iscrizioni sono chiuse ma c’è una lista d’attesa).

Cosa ci comunica questa scelta operata dai responsabili di una delle fiere dell’editoria più importanti d’Italia? Che l’autopubblicazione non è più un fenomeno che si può ignorare né un ricettacolo di manoscritti scartati dalle case editrici, ma contiene anche bei libri, scritti e presentati bene.
Al Salone dello scorso anno gli scrittori dell’area self selezionati sono stati 170 e hanno venduto complessivamente più di mille copie (qui la fonte).

Insomma, il self publishing non è più la scelta di ripiego ma una forma consapevole di investimento in sé stessi e nelle proprie capacità, nonché un modo per mantenere il controllo di tutto il processo editoriale.

E se anche la strada per autopubblicare un libro può sembrare lunga e tortuosa, si tratta solo di sapere come fare o di farsi aiutare dalle persone giuste.

A questo proposito, se vuoi avere più informazioni sull’autopubblicazione, sull’editing, sull’impaginazione o su come si scrive una sinossi non hai che da contattarmi cliccando sul bottone qui sotto. A presto.

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